14 Gennaio 2025
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di FILIPPO GIAZZI - Il girone di andata della Grumulus si è chiuso con un pareggio in casa del quotato Fissiraga, che ha interrotto un mini ciclo non brillante per la squadra di mister Pitruzzella e dell'esperto Alessandro Fregona. La classifica resta tranquilla: le premesse per un ritorno senza affanni e per il mantenimento della Prima categoria ci sono tutte.

Il calcio può essere un amico fedele, un compagno che non ti abbandona mai nel corso della vita. C’è chi gli dedica solo pochi anni in età giovanile, chi lo vive da osservatore e estimatore oppure chi lo rende un proprio pilastro donandogli (e donandosi) più tempo possibile, a 360°. Alessandro Fregona per 33 anni di carriera non ha mai voltato le spalle al calcio, dai campi milanesi a bandiera della Grumulus.  


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Nato a Milano il 30 agosto 1985, Fregona muove i primi passi su un campo di pallone nella Masseroni Marchese all’età di 6 anni, poi passa al Cignano, squadra satellite della galassia Milan, dove a 16 anni fa il suo esordio in prima categoria il 5 maggio 2002 . Dopo un ulteriore anno di rodaggio nella Juniores, nella stagione 2004/2005 affronta la sua prima esperienza completa in una Prima squadra nella Polisportiva Giorgella. “Io mi sono trasferito a Grumello Cremonese quando ho finito di studiare, e lì ho dovuto incominciare praticamente tutto da zero”. Fin da subito si fa conoscere nel panorama calcistico della provincia: prima con la Cava in Seconda categoria, dove la squadra ottiene una salvezza solida, poi alla Sported Maris per due anni consecutivi e a Casalbuttano, dove si corona il sogno “Promozione” dato dalla vittoria del campionato di Prima, seguito dal ritorno alla Sported e in seguito dallo sbarco alla Sestese, dove l’ambizione era riportare la squadra sopra la Terza categoria.

L’obiettivo viene raggiunto e dopo 3 anni a Sesto, nel 2017 inizia l’avventura a Grumello:“Sicuramente la chiamata dalla Grumulus mi ha fatto molto piacere perché giocare e aiutare la squadra del proprio paese è una grande soddisfazione”. Dopo un primo anno concluso a metà classifica, arriva la stagione della vittoria del campionato, della storica salita in prima categoria, dove il club è tutt’ora. Nelle due annate successive, difficili a causa delle problematicità dovute alla pandemia, Fregona torna a Sesto dove sposa nuovamente il progetto e partecipa attivamente alla risalita della squadra dalla Terza alla Prima categoria al seguito di mister Bertoletti prima e di mister Rabaiotti poi. A metà della scorsa stagione però, il bomber milanese viene ricontattato dalla Grumulus per provare a raggiungere una salvezza miracolosa, che si concretizza nella fase dei playout sconfiggendo la squadra del Borghetto.“E’ stata una stagione difficile per Grumello, ma con tanto cuore e l’aiuto di tutto il gruppo unito ce l’abbiamo fatta: è stato come vincere un campionato”. 

La stagione 2024/2025 è arrivata al giro di boa: la Grumulus sembrava essere partita con il piede giusto, riuscendo a tratti a trovare spazio nella parte medio/alta della classifica, ma tre sconfitte nelle ultime cinque gare l’hanno fatta avvicinare alle zone calde della classifica. Fregona però non perde la convinzione: “Quest’anno, secondo me, non serviva comprare fenomeni o gente da posti lontani, ci sono ragazzi vogliosi che vogliono conquistarsi il posto, abbiamo una rosa anche più ampia e il gruppo è solido: quest’anno possiamo fare veramente bene”. 

Come nasce e come si è evoluto il Fregona giocatore che oggi difende i colori della Grumulus? 

“Da ragazzino e fino ai 30/32 anni ho fatto l’esterno offensivo nel 4-4-2 o 4-3-3, però, dai 34/35 ho preso confidenza con il ruolo di trequartista. Tra i due forse preferisco fare il 10, dietro la prima punta, perché mi piace l’invenzione in mezzo al campo, mi piace fornire assist ai miei compagni. Per assurdo mi gratifica di più un assist rispetto a un gol”.

Quali obiettivi vi siete prefissati per migliorare rispetto all’anno precedente e perche’ no, puntare in alto?

L’obiettivo è sicuramente quello di mantenere alta l’intensità negli allenamenti perché questo è un campionato dove puoi vincere con tutte e perdere con tutte, e noi per giocarcela abbiamo bisogno che il gruppo sia compatto. Dopo le prime giornate la classifica si è proprio spaccata in due: sembra un campionato dove ci sono 4/5 squadre che stanno facendo più fatica, altre 4/5 invece che stanno mantenendo il livello per la categoria. Per non farci scappare il treno delle possibilità e perdere punti utili è fondamentale la concentrazione: qui sta la differenza tra il fare una stagione ad alto livello e conquistare le prime posizioni oppure fare un campionato di livello medio con poche soddisfazioni alla fine. Il mister, Luca Pitruzzella è uno che sprona tanto, sia nel riscaldamento iniziale che nelle partitelle, sa che ognuno di noi può migliorare. È bello vedere arrivare la squadra alla domenica e notare che tutti hanno il focus solo ed esclusivamente alla partita. Anche la competizione tra compagni è sicuramente utile e motiva tutti a fare di più: per esempio ci sono 6 attaccanti e ognuno dà il massimo in allenamento per conquistare la titolarità. Il campionato è lungo e nel suo corso possono capitare infortuni e squalifiche, poi li sta sia alla bravura dell’allenatore nel gestire il gruppo sia ai giocatori nel farsi trovare sempre pronti: chi subentra è fondamentale”. 



Fregona gioca da quando aveva 6 anni: ora che ne ha 39, con molte stagioni alle spalle, il motore della motivazione è sempre nel cuore, ma non solo. 

Chiaramente l’amore per il calcio è tutto, però ora che ho 39 anni e ho visto tanta gente smettere prima di me, penso di ritrovare sempre la mia motivazione negli allenamenti. Se dopo tutti questi anni ho ancora voglia di prendere la macchina, magari d’inverno quando il freddo è veramente pungente oppure sotto la pioggia torrenziale, vuol dire che mi sento ancora di dare me stesso per questo sport. Fortunatamente nella mia carriera non ho mai avuto infortuni gravi e questo sicuramente mi ha aiutato a giocare così a lungo. Un altro fattore poi è la partita della domenica: se grazie al gruppo e all’aiuto dei compagni, anche se magari ho 20 anni di differenza, riesco ancora a farmi valere e a rendermi utile per la squadra questo mi fa pensare “perché smettere se mi diverto ancora come quando ero bambino?”. 

Nella tua carriera hai fatto tanti gol e servito innumerevoli assist: c’è una rete che ti e’ entrata particolarmente nel cuore? 

“Sicuramente il gol che ho segnato con la Grumulus, nella stagione 2018/2019, contro il Montodine. Perché è arrivato a 5/10 minuti dalla fine, con un tiro forte da fuori area ed era importantissimo per mantenere il primo posto. Vittoria 1 – 0 grazie a un mio gol quasi allo scadere, davanti al pubblico del mio paese. Ci ha dato lo slancio perché quell’anno abbiamo portato Grumello in Prima Categoria: se penso a un gol, penso a quello”.