“Gli attimi in cui c’è l’ applauso sono attimi in cui niente di più sublime mai ti toccherà. Non è paragonabile a nessun’altra esperienza nella vita”: è questa la sintesi in parole delle emozioni che Denise Valentino, attrice e regista cremonese impegnata in ambito teatrale e cinematografico, afferma di provare verso il suo lavoro e la sua più grande passione, il teatro. Dopo aver recensito il suo ultimo spettacolo “Il resto è ruggine” (leggi qui), L’Ora Buca ha invitato Denise a incontrare la redazione nell’ambito di un momento di formazione dedicato alle tecniche dell’intervista.
Denise ricorda di essere cresciuta con la recitazione, che ha iniziato a coltivare all’inizio negli oratori di Cremona, passando poi per i teatri di provincia e arrivando infine al Monteverdi e al Filo. Ha frequentato l’accademia teatrale, che ha poi abbandonato per accettare un’importante proposta lavorativa, “l’occasione che capita una volta nella vita”, che ha dato il via alla sua carriera professionale. Con i suoi spettacoli, ha girato tutta Italia, portando in scena una media di 100 pièces all’anno, con un picco di 180 rappresentazioni annuali, che le hanno assicurato così patrocini, sponsor e collaborazioni con autori, registi e attori importanti. La sua collaborazione più importante è stata quella con il vincitore del Festival di Cannes 2008 Matteo Garrone, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano, con cui Denise ha collaborato sul set cinematografico di Cinecittà.
Dell’esperienza cinematografica le è rimasto l’innamoramento per il mondo dietro le quinte, passione che ha deciso di sposare fin da subito, costruendo quella che è oggi la sua compagnia teatrale: La Casta D.: “Casto significa pulito, quindi il mio modo di fare arte è un modo molto vicino all’essenza dell’arte, poco veicolato dal soldo e dalle dinamiche di questo ambiente. La “D” è semplicemente l’iniziale di Denise. In quel momento iniziavo ad avere un po’ di successo nel nostro territorio e quando succede iniziano anche a muoversi voci: definivano il mio mondo teatrale una “casta” dove era impossibile entrare… questa voce mi è arrivata e io mi sono detta ‘Mamma, sapete che invece mi piace?!’. Essere definita casta l’ho trovato un valore aggiunto e come spesso faccio nella vita ho trasformato qualcosa di potenzialmente negativo in positivo, e in più non vi nascondo la citazione con la Casta Diva (la celebre aria della Norma di Bellini, NdR)”.
Denise Valentino lavora oggi a stretto contatto con numerosi giovani (“hanno un entusiasmo e una passione che mi caricano tantissimo“), in progetti che porta nelle scuole e sostiene con tutta se stessa. Un esempio recente, presentato a diversi licei cittadini, è il progetto I Care We Care. Questo progetto è stato il vertice di tre anni nei quali Denise ha scritto di stereotipi di genere, violenza di genere e violenza assistita.
I ruoli interpretati da Denise Valentino, così come i suoi spettacoli, hanno la capacità di trattare di varie tematiche e generi. L’esempio più recente è “Il resto è ruggine”, portato in scena nel mese di novembre al teatro Filo di Cremona. Questa rappresentazione nasce come estratto di “Benedetto sia il padre”, romanzo best seller internazionale di Rosa Ventrella, con cui ora Denise sta portando avanti numerosi progetti. “Ero stata contattata da A.i.d.a. per sceneggiare un estratto del romanzo. Così ho avuto la ‘fottutissima’ fortuna di inciampare nella vita di Rosa. È stato un incontro magico, empatico, di quelli che rare volte ci sono nell’arte. Ma di quelli che, quando succedono, penso diano vita a un qualcosa di magico. No, non ero una sua lettrice e, anzi, non avevo preso bene il fatto di non essere libera di scrivere ciò che volevo e ho ordinato il suo libro con un po’ di stizza…dopo tre pagine me ne sono innamorata”.
Ho avuto la ‘fottutissima’ fortuna di inciampare nella vita di Rosa. È stato un incontro di quelli che rare volte ci sono nell’arte. Ma che, quando succedono, danno vita a un qualcosa di magico
Per “Il Resto è Ruggine” Denise rivela di aver fatto “un lavoro di immersione veramente come poche volte nella vita ho fatto. Ascoltavo addirittura e continuamente musiche tipiche pugliesi, essendo ambientato nella Bari vecchia. Cibi, odori, sapori, tutto”. Un’immersione di mesi, che ha portato l’attrice cremonese a confezionare un prodotto che ha riscosso un grande successo di pubblico. Con Rosa Ventrella, Denise rivela poi di avere in pentola altri progetti futuri, di cui però non può ancora rivelare niente.
Nel nuovo anno i suoi impegni riguardano la gestione dei laboratori teatrali, iniziati a gennaio e che ora proseguono con sempre più richieste, e il suo lavoro di ghost writer. C’è poi la possibilità di una nuova collaborazione ancora riservata con un’associazione importante per cui scriverà da zero uno spettacolo teatrale ed è già in lavorazione un romanzo che porterà il suo nome. “I miei laboratori teatrali all’inizio ti fanno vivere un viaggio dal tutto personale nell’approccio nel mondo del teatro: che cos’è la magia, se la senti, dove la senti, se dietro le quinte o davanti le quinte, se ti piace recitare o scrivere o dirigere, io do la possibilità di scoprire… non sei spinto oltre dei limiti se non puoi andarci. Sicuramente il teatro è terapeutico, tutti lo dicono, impari a gestire meglio le tue emozioni, impari a chiudere a chiave una cosa, gestire meglio la rabbia perché in quel momento magari non puoi vivere quell’emozione e poi puoi rilasciarla quando è il momento”.
La lettura apre tante porte e mondi che vai a visitare, storie in cui ti immergi che ti regalano qualcosa: quando tu chiudi un libro c’è una pagina in più e per me quella è la tua pagina.
“L’importanza di leggere per poi creare testi teatrali? Fondamentale. La lettura apre tante porte e tanta cultura, tante parole frasi e mondi che vai a visitare, parole frasi che conosci o che non conoscevi magari, storie in cui ti immergi ti regalano qualcosa: quando tu chiudi un libro c’è una pagina in più e per me quella è la tua pagina. Quando poi devi andare a scrivere ci sarà qualcosa in quella pagina che porti con te che ti sarà utile”.
Dovendo decidere tra palco e scrittura, Denise si trova davanti a quella che definisce “La scelta di Sophie”, film del 1982 nel quale recita l’attrice preferita di Denise, Maryl Streep: “Nel film la protagonista deve scegliere se salvare suo figlio o suo figlia dal campo di concentramento… Non so quale passione in me è iniziata prima: forse è la recitazione, quindi il teatro però è davvero difficile rispondere e questo penso dia la dimensione di quanto siano entrambi per me molto importanti. Sono molto più sicura di me a teatro, però, nella scrittura sono molto insicura. Se serve essere estroversi anche nella vita? No, non devi esserlo, puoi essere una persona molto riservata, perché quando sali sul palco dai vita, non sei tu ma stai interpretando qualcun altro”.